sabato 6 giugno 2009

Guardarsi intorno

Ho sempre creduto che un artista possa definirsi tale solamente possedendo uno sguardo critico verso il mondo che lo circonda. Un artista in Italia deve tenere un occhio puntato verso l'estero, da cui arrivano spesso le novità maggiori. L'altro occhio però deve essere rivolto verso il palcoscenico italiano perchè è principalmente verso di esso che deve trovare riscontro.
Oltre a ciò è necessario allargare il proprio sguardo a più campi di interesse in quanto fossilizzarsi su una sola disciplina o arte è deleterio non solo per l'artista ma anche per chi usufruisce dell'arte.
Io studio media design ma continuo ad avere un certo riguardo per quanto riguarda la scena della musica indipendente italiana. Le due cose non sono necessariamente scollegate, ma anzi si completano a vicenda. Sempre più musicisti infatti affidano la realizzazione dei loro video a produzioni indipendenti: un po' per i costi minori ed un po' per avere un rapporto più stretto e un maggiore dialogo con il realizzatore dell'opera.
Ieri è iniziato a Milano il Mi ami, festival di musica indipendente italiana. Ho presenziato alla giornata di apertura, unendo l'utile al dilettevole. Ciò che mi ha colpito è stata l'enorme presenza di giovanissimi aspiranti fotografi ed aspiranti registi/videomaker. La musica in Italia sta diventando il principale mezzo di aggregazione, di formazione di una cultura basata sul libero pensiero e libera informazione più che mai fondamentale in un paese dove di informazione ne è sempre girata troppo poca. Si stanno creando nuovi scenari alternativi, necessariamente caratterizzati da produzioni indipendenti poichè i finanziamenti da parte di grandi case di produzione per creare materiale artistico e raffinato in un'Italia che è sempre stata (ahimè) poco attenta alla cultura sono sempre più carenti. Si produce poco e a bassi livelli e i rari prodotti veramente buoni sono sempre relegati in un angolo, rivolti ad una stretta cerchia di persone.
Il Mi ami mi ha infuso coraggio, nonostante di strada da fare ce ne sia ancora molta. Spero che in Italia qualcosa si stia muovendo e che questo movimento parta dai giovani.

Una menzione particolare da parte mia va al gruppo dei Mariposa. Essi sono l'esempio perfetto di come il talento e la genialità vengano spesso poco apprezzati in Italia. In pochi minuti hanno raccolto sotto il palco tutto il pubblico che i gruppi precedenti non avrebbero raccolto in dieci serate, ed hanno letteralmente catalizzato l'attenzione su di loro. Mostruosamente bravi ma non solo: capaci di fare spettacolo e di divertire. Non a caso sono riusciti a fondare una loro casa discografica, la Trovarobato, raccogliendo alcuni dei migliori artisti della scena indipendente italiana. Un esempio da seguire.

Ciò che mi chiedo a questo punto è: ma è davvero così normale che certe dimostrazioni di capacità tecniche, musicali ed evidentemente anche intellettuali vengano quasi completamente ignorate dal pubblico, mentre Gigi D'Alessio riempie gli stadi?

E potrei fare molti esempi anche nel campo media, ma chi voleva intendere ha già inteso.


Ecco due foto che ho scattato e pubblicate su flickr:


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